Un Viaggio tra Pirandello e Levi Montalcini per i maturandi 2024
Il passato remoto esprime in italiano un’azione conclusa in un passato lontano o vicino, della quale non viene considerata la relazione con il presente.
Non stupisce che sia dunque il tempo tipico del narrare, e come tale tempo per eccellenza dei racconti, dei romanzi, delle novelle, delle fiabe e così via.
Il passato remoto è un fenomeno grammaticale che generalmente viene trattato e appreso al livello B2 e dalla nostra casa editrice, Primus Edizioni, viene trattato nell’Unità 10 di Incontri Italiani 3 – Libro degli Esercizi. Nel presentarlo agli studenti, facciamo continuamente riferimento a personaggi e eventi storici del passato dell’Italia, tra i quali ci piace menzionare qui Luigi Pirandello, premio nobel per la letteratura 1934, e Rita Levi Montalcini, premio nobel per la medicina 1986.
Di loro, quest’anno, sono stati proposti due testi da analizzare agli esami di maturità; a quegli esami, cioè, che chiudono il percorso scolastico degli adolescenti italiani e garantiscono l’accesso all’università.
Luigi Pirandello è stato uno scrittore e drammaturgo italiano tra i più importanti della prima metà del XX secolo, nonché tra i drammaturghi italiani che ancora oggi vengono tradotti e messi in scena in tutto il mondo. Il suo teatro, in poche parole, può essere definito parte di quel più ampio fenomeno letterario conosciuto in Europa con il nome di teatro dell’assurdo.
L’estratto di Pirandello proposto ai maturandi 2024 è dal romanzo Quaderni di Serafino Gubbio Operatore e discute del rapporto tra uomo e macchine. Un tema che rimane attualissimo, se pensiamo a quanto la tecnologia sia diventata parte integrante della nostra vita quotidiana.
Rita Levi Montalcini è stata una rinomata biologa italiana, insignita del premio nobel per le sue scoperte riguardanti il fattore di accrescimento della fibra nervosa (NFG).
L’estratto di Montalcini proposto ai maturandi 2024 è dal suo libro Elogio dell’Imperfezione, l’autobiografia della scienziata. L’imperfezione, secondo l’autrice, non fa altro che spingerci a migliorarci continuamente.